I bambini arcobaleno[1],
la Cassazione e
le « Mariage pour tous (MPT) »
di Gelindo Castellarin
« La
jouissance est autistique, tant du coté féminin que du côté masculin. La
solitude de chacun est assurée, sauf à trouver dans un partenaire son symptôme
comme moyen de jouissance. C'est l'amour qui permet ce passage, et qui favorise
le lien social : les femmes plus que les hommes y sont sensibles. Certains
éprouvent le besoin de faire en sorte que cet amour puisse prendre une forme
officielle, cela étaye et soutient leur position de jouissance, cela les
"stabilise" dans une place au grand jour. Il n'y a aucune raison
psychanalytique de le leur refuser. »
Pierre-Gilles Guéguen LQ N.270
La questione dei bambini nati o
cresciuti in una famiglia gay, lesbica o transessuale, la loro educazione ed i
loro percorsi di sessuazione, rappresentano, per la psicoanalisi
dell’orientamento lacaniano, una questione cruciale che pone agli stessi
psicoanalisti interrogativi che toccano, nel profondo, l’intera impalcatura teorica
ed etica della Psicoanalisi.
Se l’architrave della psicoanalisi
è rappresentata, a partire da Freud, dalle vicissitudini della pulsione( orale,
anale, fallica e genitale) modulata nel
quadrilatero edipico, (M-P-I- φ) sino alla costruzione di una identità
soggettiva nel Simbolico che contorna un godimento singolare, che dire se si cancellano,
nell’itinerario delle identificazioni, le differenze significanti M e P ? Cade
l’impalcatura? In sintesi come dovremmo riscrivere oggi lo Schema R di Jacques Lacan della Questione
preliminare del ’57?
A questa
domanda ho cercato di rispondere, in estrema sintesi, sabato 12 gennaio u.s. al giornalista di Rai 3 FVG Andrea Covre, che mi ha chiesto una breve intervista a commento
della sentenza n. 601/2013 della
Suprema Corte di Cassazione che in una vicenda di separazione, incardinata presso la Corte di Appello di
Brescia nella quale una signora, lasciando il marito, si era unita ad una donna
lesbica, portando con sé la propria figlia, sentenziava:"Non sono poste certezze scientifiche o dati di esperienza bensì
il mero pregiudizio che sia dannoso per l'equilibrato sviluppo del bambino il
fatto di vivere in una famiglia incentrata su una coppia omosessuale. In tal
modo si da per scontato ciò che invece da dimostrare, ossia la dannosità di
quel contesto familiare per il bambino, che dunque correttamente la Corte
d'appello ha preteso fosse specificamente argomentata".
La sentenza della Suprema Corte di Cassazione, a mio parere, rappresenta per la comunità dell’Orientamento lacaniano italiano un punto di rottura tale da far passare in secondo piano tutte le questioni sul bambino oggetto della scienza e dell’immaginario sociale per riaprire le questioni fondamentali sugli itinerari soggettivi della sessuazione e sui percorsi di iscrizione del bambino nel desiderio e nel godimento sublimato dei genitori.
In questo scenario siamo chiamati a rispondere alle domande su come orienteranno il proprio godimento i figli nati in una coppia lesbica o in una famiglia gay? Che ne sarà dei loro processi di identificazione sessuale che l’Edipo freudiano ha inventariato?. E ancora come educare alla sessualità ed alla identificazione di ruolo di genere bambini allevati nelle coppie eterosessuali, gay, lesbiche o transessuali?
Una educazione bisessuale, che amplifichi la bisessualità originaria freudiana, sarebbe un vantaggio per il soggetto o una fonte di frammentazioni speculari immaginarie, che porterebbero il soggetto stesso ad una condizione indifferenziata dove la disidentità del genere si accompagnerebbe ad una disidentità dell’essere?
Il Corriere della Sera del 19 gennaio u.s,in un ampio articolo intitolato “Genere neutro”. a firma di Federica Meneghini riportava le esperienze educative negli asili di Francia e Svezia dove si sono cancellate le differenze educative di genere tra i bambini stessi, superando i codici di tipicizzaione maschili e femminili, per una educazione neutra in cui giochi e giocattoli, vestiti e attribuzioni di ruolo, sono identici e neutrali per tutti, lasciando trasparire il messaggio che il genere neutro indifferenziato, quale modello ideale da perseguire nella moderna educazione, sia il Bene che deve orientare le nostre azioni nei confronti dei bambini.
L'American Psychological Association nel luglio 2004 ha dichiarato:« non esiste alcuna prova scientifica che l'essere dei buoni genitori sia connesso all'orientamento sessuale dei genitori medesimi: genitori dello stesso sesso hanno la stessa probabilità di quelli eterosessuali di fornire ai loro figli un ambiente di crescita sano e favorevole. La ricerca ha dimostrato che la stabilità, lo sviluppo e la salute psicologica dei bambini non ha collegamento con l'orientamento sessuale dei genitori, e che i bambini allevati da coppie gay e lesbiche hanno la stessa probabilità di crescere bene quanto quelli allevati da coppie eterosessuali.» Di contro, il mondo cattolico contesta le conclusioni dell’APA portando, a sua volta, ricerche empiriche che dimostrano che i bambini nati in famiglie omogenitoriali presentano problemi psichici e comportamentali maggiori di quelli nati nelle famiglie tradizionali[2]
In Francia, nell’Orientamento lacaniano, J. A. Miller, Eric Laurent, Clotilde Leguil e molti altri analisti AMP[3], hanno stilato una fondamentale petizione, riportata in Lacan Quotidien dal n. 267 al 274, che ha per motto “Mariage pour tous” prendendo una ferma posizione nei confronti dei matrimonio per tutti eterosessuali ed omosessuali. Del resto sono già molti gli Stati che autorizzano l’adozione anche alle coppie omosessuali.
Cosa potrà dire uno psicoanalista dell’orientamento lacaniano in proposito?
Al
giornalista che mi interrogava ho riposto che gli esiti di un processo di
sessuazione e di identificazione sessuale, sia in una famiglia eterosessuale
che in una famiglia omosessuale, non sono definibili a priori e che solo la
storia personale, a fine adolescenza, può certificare, per il soggetto la sua
collocazione tra i generi maschile e femminile. La conferma diretta di tale
assunto, viene per me, anche dalla diretta conoscenza di
sette storie di trangender ( 2 F to M e
5 M to F) che ho avvicinato nel corso delle Consulenze Tecniche d’Ufficio
incardinate nel Tribunale per la rettificazione dei caratteri sessuali ai sensi
della legge Legge 14
aprile 1982 , n. 164 “Norme in
materia di rettificazione di attribuzione di sesso.” La Cassazione, quindi,
a mio parere, ha affermato il vero escludendo che si possa determinare un
soggetto a priori.
Il
processo di sessuazione del resto é molto complicato, per ognuno, e data
la non sovrapposizione delle identità
sessuale (genetica e fenotipica, maschile e
femminile, con pene o senza) con l’identità
di genere(identificazione
all'Uomo o alla Donna, al Transessuale o
all’ Intersessuale), né con l’orientamento
sessuale (scelta
oggettuale: omosessuale, eterosessuale o bisessuale), né ancora con la posizione
del godimento sessuale (attiva e passiva, A AND P, né A né P) otterremo la
seguente tavola dei possibili percorsi soggettivi:
Processi della Sessuazione
|
|||||
Enunciazione
|
Tipologie Sex
|
Connotazioni
|
|||
sono
|
Identità sessuale( genetica-fenotipica)
|
maschile
|
femminile
|
intersessuale
|
|
mi sento
|
Identità di genere
|
Uomo
|
Donna
|
Transessuale
|
Intersessuale
|
desidero
|
orientamento-scelta oggettuale
|
eterosessuale
|
omosessuale
|
bisessuale
|
|
godo
|
posizione sessuale
|
attivo
|
passivo
|
A And P
indifferenziato
|
né A né P
inibito, impotente, frigida
|
Se tralasciamo le ulteriori complicazioni delle collocazioni L.G.B.T.Q.I.A (Lesbian, Gay, Bisexual, Trangender,Queer, Intersex e Asexual) otteniamo almeno 144 percorsi soggettivi di sessuazione. É un bene?
Alla domanda su quali garanzie ci dovrebbero essere per i bambini nelle famiglie eterosessuali o omosessuali affinché i percorsi della loro sessuazione siano sufficientemente “armonici” si potrebbe rispondere, dal versante dell’Orientamento lacaniano, in questo modo, almeno preliminarmente.
1. Con Lacan potremmo affermare che non esistendo il rapporto sessuale, le funzioni biologiche di madre e di padre non coincidono con le funzioni Simboliche di Madre e di Padre.
2. Tali funzioni simboliche possono essere assunte, come del resto la posizione di Uomo e di Donna, da entrambi i sessi purché si possano evidenziare delle differenze tra i ruoli esercitati, dall’uno e dall’altro genitore.
3. Un educazione del tutto neutra é una illusione immaginaria essendo ciascun bambino iscritto nel godimento sublimato di ciascun genitore che, nei suoi desideri e nelle sue aspettative accoglie il bambino in quanto sessuato o asessuato, comunque connotato da un sesso. Spetta alla bambino ed alla sua storia personale prendere, in proposito, un suo particolare orientamento ed una sua posizione. I tentativi di una educazione preventiva della pulsione, anche sotto i canoni del genere neutro, sono votati al fallimento in quanto è condizione del soggetto, ciascun soggetto, costruire la propria costituzione sintomatica nell’intreccio tra pulsione, godimento e desiderio ( oggetto a ).
4. Affinché il tutto non precipiti, nelle famiglie eterosessuali come nelle famiglie omosessuali, nella preclusione dei Nomi del Padre é necessario che in ogni famiglia esistano delle differenze simboliche nei ruoli ( chiamiamoli pure G1 e G2, anche se é più semplice chiamarli M e P) e che nessuno dei ruoli sia espulso dalla coppia genitoriale in una iconoclastia dei generi contrapposti come rifiuto della castrazione ( Ideale narcisistico androgino di difesa).
5. Nella coppia eterogenitoriale o omogenitoriale deve esistere comunque un Terzo simbolico, garante della interdizione dell’incesto e della cooptazione pedofila dei bambini oggetto, senza il quale il rischio psicotico permarrebbe strutturale.
Dobbiamo a questo punto riscrivere la Schema R di Lacan?
Per
ora mi sembra cacofonico. Un domani si vedrà!.
[1] I bambini arcobaleno, da non confondersi con “Bambini
Indaco, Cristallo ed Arcobaleno” dello spiritualismo iperimmaginario della New
Age , sono i bambini nati o cresciuti in una famiglia omogenitoriale, chiamata
appunto arcobaleno. Già connotarli in questo modo, per i soli fini di distinzione dai bambini nati in famiglie
eterosessuali rischia di tradursi in un
atto di discriminazione. Per un po’ di tempo dobbiamo tollerare questa
differenziazione.
[2] http://www.uccronline.it/2012/07/22 /nuovo-studio-maggior-disagio-per-bambini-di-coppie-gay/
[3] Vedi anche gli
interventi di Paola Francesconi (LQ n. 272) e di Cinzia Crosali (LQ n. 273).
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