lunedì 31 maggio 2010

EVENTI SLP VENEZIA

A ciascuno il suo cervello
Plasticità neuronale e inconscio
Presentazione del libro di François Ansermet
e Pierre Magistretti
28 05
Venezia_scienzeVenerdì 28 maggio 2010
ore 18.00
A ciascuno il suo cervello
Plasticità neuronale e inconscio
Cosa accadrebbe se, secondo quanto già auspicato da
Freud, la psicoanalisi potesse trovare conferma nelle
neuroscienze? E se le neuroscienze stesse si
avvantaggiassero dal confronto con il modello
psicoanalitico? François Ansermet e Pierre Magistretti
propongono in questo saggio (Bollati Boringhieri, 2008)
l’incontro originale tra due discipline spesso presentate
come antagoniste. Non più quindi una rivendicazione di
primato da parte dell’una o dell’altra, ma un tentativo di
conciliazione.
François Ansermet è psicoanalista e professore di neuropsichiatria
infantile presso la Facoltà di Medicina dell'Università di Ginevra e
responsabile del servizio di psichiatria dell'età evolutiva presso gli
Ospedali di Ginevra.
Pierre Magistretti è professore di neuroscienze presso l’Ecole
Polytechnique Fédérale e presso l’Università di Losanna. È inoltre
direttore del Centro di neuroscienze psichiatriche del Centre Hospitalier
Universitaire Vaudois.
Interverranno: François Ansermet (Università di Ginevra);
Pierre Magistretti (Ecole Polytechnique Fédérale di Losanna);
Gelindo Castellarin (Scuola Lacaniana di Psicoanalisi e
Istituto Freudiano sede di Milano).
In collaborazione con la Scuola Lacaniana di Psicoanalisi, sede di Venezia
Istituto Svizzero di Roma
Sede di Venezia
Campo S.Agnese – Dorsoduro 810
I-30123 Venezia
t +39 041 241 18 10
f +39 041 244 38 63
venezia@istitutosvizzero.it
www.istitutosvizzero.it
Enti Finanziatori
Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia
Segreteria di Stato per l’educazione e la ricerca
Ufficio federale della cultura
Ufficio federale delle costruzioni e della logistica
Partner
BSI
Canton Ticino
Città di Lugano
Università della Svizzera italiana

F. Ansermet e P. Magistretti all'Istituto Svizzero di Venezia -28-05-2010


ANNUNCIO

Convegno SLP

DALLA PARTE DELL’INCONSCIO
Torino, 5-6 giugno 2010



Cari colleghi,

ricordo a chi non avesse provveduto che e' ancora possibile iscriversi al Convegno con bonifico bancario seguendo le indicazioni riportate qui di seguito.



L'iscrizione fatta prima del Convegno semplifica e accelera le operazioni al momento dell'accoglienza.

Dopo aver effettuato il bonifico e' molto importante inviare la scheda di iscrizione alla segreteria di Torino.



ISCRIZIONI

Quota intera 130 euro

Quota studenti (massimo 26 anni, con giustificativo) 70 euro



ECM + 20 euro



L’iscrizione può essere fatta tramite bonifico bancario con le seguenti coordinate IBAN: IT85K0310401001000000161027, Deutsche Bank, Agenzia A, Torino, intestato a Scuola Lacaniana di Psicoanalisi

lunedì 1 febbraio 2010

Primo annuncio

Segreteria udinese
della Scuola Lacaniana di
Psicoanalisi del Campo freudiano

Convegno satellite
Sabato 8 maggio 2010 ore 15.00

La donna straniera e gli usi del godimento nella contemporaneità






Contattaci:
http://slpudine.blogspot.com/
ilacaniani@gmail.com

martedì 12 gennaio 2010

J.-A. MILLER - La lezione delle psicosi

Lo introdurrò con una domanda: se Lacan ci propone il folle come uomo libero, si tratta solo di un umorismo infernale, atroce e disumano? Chi, infatti, è meno libero di un alienato? Il quale, quando non viene parcheggiato a lato della vita sociale, viene autorizzato a circolare solo munito di una camiciola di forza chimica. Definirlo libero non significa deriderlo? Si tratta forse di una battuta sconveniente, che può venire in mente solo a qualcuno che abbia rotto ogni legame di fraternità umana?
Credo di no. E se non si ascolta questo dire, che il folle è l'uomo libero, per ciò che è, e cioè l'assioma stesso dell'esperienza psicoanalitica delle psicosi, quest'ultima resterà chiusa per sempre. Non bisogna forse pensare che il nostro strutturalismo si è degradato in un risucchio di meccanismi, non fosse altro il meccanismo dell'inconscio, per renderci sordi oggi all'essenziale del dire che il folle è l'uomo libero? Crediamo forse di aver detto tutto sulla causalità delle psicosi quando mettiamo in funzione, come altrettanti meccanismi, le formule che Lacan ci ha consegnato? Mi riferisco a formule come il fallimento della metafora paterna, la preclusione del Nome-del-Padre, ed altre ancora che abbiamo preso dai testi. Lacan stesso non lo credeva, visto che ancora nel 1967, e cioè dieci anni dopo la "Questione preliminare" (S), dice: "Il folle è l'uomo libero".
Se citiamo così spesso le frasi di Lacan, non è forse per mascherare o commemorare la sorpresa che esse suscitano in noi? È proprio quando questa sorpresa non si è ancora spenta sotto i nostri calpestii, che forse esiste una possibilità di imparare qualcosa.(Pubblicato in "La Psicoanalisi n° 4, Astrolabio, Roma, 1988")